21 Ottobre 2025 | E-learning
Istituito grazie a un quadro normativo preciso (D.Lgs. 276/2003), il Libretto Formativo del Cittadino non è affatto un semplice curriculum ma si configura come un documento ufficiale destinato a registrare ogni singola esperienza. Dai titoli di studio alle qualifiche professionali, fino alle competenze acquisite in apprendistato, formazione continua e persino in modo non formale e informale, purché certificate. La sua funzione è cruciale per la trasparenza e il riconoscimento delle qualifiche a livello europeo, un aspetto fondamentale che si inserisce nel contesto della Direttiva europea e della realizzazione della piattaforma IMI.
La vera sfida, oggi, non è tanto l’erogazione in sé della formazione, un compito che piattaforme e-learning come Learning Objects svolgono egregiamente, quanto riuscire a documentare, rendere ufficiale e valorizzare questo bagaglio di conoscenze lungo tutto il percorso professionale del dipendente.

Questo concetto trova la sua massima espressione proprio nel principio dell’Apprendimento Permanente (Lifelong Learning) e, in Italia, nel Libretto Formativo del Cittadino (LFC).
Il Libretto Formativo del Cittadino (LFC) è l’architrave documentale dell’apprendimento permanente. È uno strumento ideato per tracciare il curriculum e le competenze, ma il suo valore risiede nell’ufficialità.
Come chiarisce la normativa, l’LFC registra in maniera inequivocabile le competenze maturate in contesti lavorativi e formativi precisi: dalla formazione svolta in apprendistato e in contratti di inserimento, alla formazione specialistica e continua. Per avere validità la formazione continua deve essere stata effettuata da soggetti accreditati dalle regioni.
Il Libretto ha anche la funzione di poter far valere abilità maturate in ambiti non formali a patto che siano state riconosciute e certificate secondo le richieste delle direttive europee. Anche percorsi parziali, studi precocemente abbandonati o competenze acquisite tramite esperienze lavorative o autodidattiche possono venire attestata su richiesta diretta del cittadino.
Per gestire una mole di dati così diversificata, il modello informatico dell’LFC si articola in sezioni specifiche:
Questa architettura assicura che il Libretto Formativo del Cittadino sia uno strumento dinamico, utilizzabile dal cittadino in ogni sua attività formativa e lavorativa. Per i professionisti HR e della formazione significa avere a disposizione un registro ufficiale e completo del potenziale umano da gestire e sviluppare.
L’introduzione del Libretto Formativo del Cittadino a pieno regime non è solo un adempimento nazionale, ma una mossa strategica che si allinea direttamente con le ambizioni europee di mobilità e riconoscimento delle qualifiche professionali. In questo scenario, la Regione Lombardia ha realizzato un piano decido e preciso. Riconoscendo l’importanza di anticipare i tempi, la Regione ha dato il via alla sperimentazione del Libretto Formativo in formato digitale, un passo cruciale per la realizzazione di una piattaforma che facilita gli scambi di informazioni come quelli veicolati dalla piattaforma IMI.
Il modello informatico del Libretto Formativo del Cittadino costituisce lo strumento ufficiale per registrare due tipologie fondamentali di competenza:
Per gli enti di formazione e i responsabili HR è vitale ricordare che la procedura è interamente informatizzata. Questo approccio digitale è la base su cui costruire una gestione moderna e snella della documentazione formativa.
Il Libretto Formativo del Cittadino è, di fatto, un asset strategico per ogni azienda. Non è semplicemente un documento da archiviare, ma la base per una seria governance HR: consente la mappatura delle competenze, supporta la pianificazione dello sviluppo professionale e garantisce la conformità normativa, specialmente per le formazioni obbligatorie. Il punto debole, tuttavia, è spesso la gestione. Affidarsi a procedure manuali per il rilascio e l’aggiornamento significa esporsi a rallentamenti amministrativi, dispersione dei dati e un’inefficienza che rende la formazione continua meno agile.
È proprio in questo gap tra l’esigenza normativa e la necessità di velocità che si inserisce la soluzione tecnologica Learning Objects. Con questa funzionalità, non è possibile solo erogare formazione e-learning, ma anche certificare tramite la generazione automatica del Libretto formativo, le competenze aggiornate. Il grande plus per i responsabili HR e gli enti è che la piattaforma è ingegnerizzata per inviare il libretto formativo in automatico ogni qualvolta che un utente termina un corso.
Questo si traduce in tre vantaggi immediati:
Se puntate all’eccellenza gestionale e volete trasformare la certificazione in un processo invisibile e automatico, è il momento di vedere Learning Objects in azione e scoprire come può rivoluzionare la vostra intera strategia formativa.