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Quali sono le competenze strategiche aziendali per il futuro?

Il mondo in cui viviamo è in costante evoluzione: le innovazioni sono continuamente dietro l’angolo e senza aggiornamento continuo le competenze acquisite diventano velocemente obsolete.
La realtà di oggi è profondamente diversa da quella di qualche anno fa: il mercato è in perpetuo sviluppo e bisogna essere pronti gestire questi cambiamenti al meglio.

Per farlo è importante puntare sulla formazione continua del proprio personale. Ma quali sono le competenze strategiche sempre più richieste per il futuro?

Per analizzarle al meglio e capire le reali motivazioni alla base della richiesta di certe competenze è necessario partire dal principio: il mercato e le aziende.

Le competenze maggiormente richieste: ieri, oggi…e domani?

Negli ultimi duecento anni sono state fatte grandiose scoperte e negli ultimi cinquanta tutto è diventato ancora più rapido con l’avvento di una tecnologia sempre più avanzata.
Questo ci aiuta a capire che: come il mercato cambia, le competenze necessarie per gestirlo cambiano di conseguenza.

Quali saranno state le competenze maggiormente richieste durante la prima rivoluzione industriale? Sicuramente manualità, forza e resistenza per far fronte all’innovazione.
Oggi invece molte operazioni possono essere risolte con l’utilizzo di software. In un mondo in cui il computer è in grado di sostituire buona parte delle competenze che fino a pochi anni fa erano solo umane, cosa ci resta da saper fare?

Si tratta di un tema articolato e che merita un’attenta riflessione ma ci concentreremo specialmente sull’investimento da poter fare per performare al meglio nel mercato attuale e futuro.

Analisi delle competenze: differenza tra hard skills e soft skills

Prima di vedere in maniera più ampia le competenze strategiche aziendali per il futuro, definiamo due macro-categorie di competenze: hard e soft skills.

Le hard skills sono tutte quelle competenze che vengono acquisite in un percorso formativo, durante l’università, in un precedente lavoro o nel tirocinio. Sono prettamente tecniche e possono riguardare la conoscenza approfondita di una lingua oppure di un software, ad esempio. Sono collegate all’ambito di riferimento e presuppongono una forte specializzazione.

La tipologia di competenze delle quali sentiamo maggiormente parlare, però, sono le soft skills, che cosa sono?

Le soft skills non si riferiscono a delle conoscenze necessariamente tecniche e vengono anche chiamate competenze trasversali o personali. Riguardano atteggiamenti e attitudini che rendono un candidato perfetto per lo svolgimento di uno specifico lavoro.

Dal punto di vista dell’azienda, una persona in possesso di tutte le hard skills per poter svolgere efficacemente il lavoro è un’ottima candidata, ma se a questa persona mancasse l’attitudine necessaria per svolgere una certa mansione, quale sarebbe la scelta?

Questo per dire che spesso le hard skills possono essere insegnate e imparate nel corso di un po’ di tempo ma un aspetto fondamentale, che ad oggi viene considerato in sede di colloquio, sono le caratteristiche personali dell’individuo.

Le competenze strategiche più richieste

Secondo il report “Future Jobs 2023” del WEF (World Economic Forum) è necessario adattare le competenze aziendali alle esigenze di un mercato in continua mutazione, per questo ha stilato una lista delle 10 competenze strategiche per il futuro.
In questo documento il WEF si riferisce alle competenze trasversali, si tratta infatti di un elenco generale e che non si focalizza su nessuna mansione nello specifico.
Vediamo quindi le skills necessarie per condurre un business, che diventeranno sempre più fondamentali.

  1. Analytical thinking
  2. Creative thinking
  3. Resilience, flexibility and agility
  4. Motivation and self-awareness
  5. Curiosity and lifelong learning
  6. Technological literacy
  7. Dependability and attention to detail
  8. Empathy and active listening
  9. Leadership and social influence
  10. Quality control

Le competenze richieste suggeriscono la necessità di menti brillanti ma “malleabili” e in continuo aggiornamento e formazione. Ma vediamole più nel dettaglio.

competenze

Analytical thinking

Il pensiero analitico rappresenta la capacità di identificare e definire i problemi, estrarre le informazioni chiave dai dati e sviluppare soluzioni praticabili per risolvere le discrepanze. L’identificazione del problema e le fasi di test e verifica della soluzione sono i punti fondanti di questa metodologia di azione. L’obiettivo è quello di prendere decisioni razionali attuando una decostruzione delle problematiche in piccole parti in modo da affrontarle più facilmente. Il pensiero analitico inoltre permette di anticipare le conseguenze di alcuni processi e riconoscere le difformità di dati.

Creative thinking

Il pensiero creativo riguarda un processo volto alla risoluzione dei problemi tramite il brainstorming e la collaborazione tra dipendenti. L’ascolto attivo è essenziale in questi casi per poter fare una sintesi delle proposte pervenute. Il creative thinking è collegato al pensare fuori dagli schemi per esplorare nuove alternative. Per farlo si mettono in discussione i modelli cognitivi usati precedentemente e si impongono limitazioni per stimolare la creatività. Si tratta di ricercare un’altra prospettiva accogliendo opinioni, idee e feedback altrui.

Resilience, flexibility and agility

Sentirsi a proprio agio con i cambiamenti e affrontare nuove sfide sono due elementi essenziali per il lavoro del presente e del futuro. Questo perché siamo immersi in forti evoluzioni tecnologiche capaci di modificare repentinamente le modalità lavorative. C’è bisogno di un buon adattamento alle novità senza rifiutare ciò che è nuovo solo perché è diverso. Importante quindi è la velocità di reazione agli eventi prendendo anche dei rischi ma adoperando metodologie di lavoro che permettano di aggiustare il tiro strada facendo.

Motivation and self-awareness

Il personal branding è una caratteristica essenziale per distinguersi dalla concorrenza. Il racconto che facciamo della nostra storia professionale permette di costruire un professionista credibile. Per farlo bisogna partire dal raggiungimento di una consapevolezza interna sulle capacità sviluppate. Questo però non basta perché altrettanto importante è saper comunicare l’immagine costruita facendo emergere motivazione e professionalità. Investire del personale significa anche aiutare a far emergere questi aspetti. Avere dipendenti competenti è il miglior biglietto da visita per un’azienda.

Curiosity and lifelong learning

Curiosità e formazione continua sono i due pilastri per lo sviluppo della conoscenza in un ambiente lavorativo in cui la caratteristica dell’apprendimento permanente risulta al primo posto. L’apprendimento si configura come un processo costante. Mettersi in gioco per rinnovare le proprie conoscenze risulta essenziale. In questo le aziende possono fare molto per essere più competitive grazie a strumenti come le piattaforme di formazione che aiutano a mantenere alto il livello di competenze del team. Un utilizzo tra tutti riguarda, ad esempio, l’aggiornamento dei dipendenti su strumenti e software più performanti per snellire i processi produttivi.

Technological literacy

Le competenze tecnologiche sono essenziali al giorno d’oggi. Più le conoscenze sono approfondite in questo campo, maggiori possibilità di aprono. Tra le innovazioni in questo campo c’è sicuramente l’Intelligenza Artificiale (AI), l’analisi dei dati e la programmazione. Le skills tecnologiche aiutano soprattutto ad ottimizzare alcuni processi e a gestire le informazioni (i dati) in maniera più profittevole. Essere un’azienda data-driven significa strutturare strategie coerenti con i dati a disposizione. In questo modo è possibile prendere decisioni funzionali, oggettive e giustificate.

Dependability and attention to detail

L’affidabilità è una parola chiave per ogni dipendente, soprattutto se ricopre un ruolo di visibilità all’interno dell’azienda. L’attenzione ai dettagli permette di lavorare in maniera ordinata e ciò determina anche più coesione e collaborazione all’interno del team. Quest’abilità porta a riconoscere errori nei processi aziendali e a risolverli quanto prima. Il lavoro quindi viene svolto con massima accuratezza. Questa modalità operativa è anche legata a uno spirito d’iniziativa nel portare alla luce anomalie che possono intaccare la realizzazione degli obiettivi prestabiliti.

Empathy and active listening

L’ascolto attivo significa saper creare una connessione genuina con le persone. Ascoltare davvero l’altro non significa aspettare il momento per ribattere ma fare tesoro delle sue parole. Riuscire a captare i segnali della comunicazione non verbale è di grande importanza per gestire una comunicazione efficace. Per riuscire nell’intento, l’uso dell’empatia è necessario. Connettersi al tono emotivo dell’interlocutore e riformulare ciò che ha detto per confermare di aver capito sono tecniche che possono aiutare a rendere più fluida la conversazione.

Leadership and social influence

Avere un’influenza su un gruppo di persone significa portare a cambiare le loro credenze, attitudini e azioni. Nell’ambito lavorativo è fondamentale per chi coordina un team avere doti di leadership e avere una buona influenza sui collaboratori. Un leader deve dare l’esempio, infondere entusiasmo e mantenere il team coeso soprattutto in caso di crepe nell’organizzazione. Un leader, infatti, deve saper gestire al meglio le situazioni, soprattutto risolvendo i conflitti.

Quality control

Rappresenta la proceduta o l’insieme di procedure che assicurano un prodotto o le performance di un servizio. È una competenza legata alla produzione e si può ritrovare anche in processi che prevedono fasi di test e verifica. Lato azienda, avere personale formato in quest’ambito permette di assicurarsi un’alta qualità dei propri prodotti e servizi, con conseguente vantaggio dell’awareness e della fedeltà dei clienti.

Come monitorare queste competenze strategiche?

É evidente che per affrontare il mondo lavorativo del futuro più immediato è indispensabile essere preparati. Formare i propri dipendenti su competenze trasversali consente loro di poterle applicare in tutti gli ambiti in cui lavorano.

Poter avere un quadro completo in tempo reale degli obiettivi formativi che i dipendenti stanno portando a termine è essenziale per poter monitorare la formazione. Avvalersi di piattaforme di formazione è un ottimo modo per combinare formazione normata e non e affiancare anche il processo di induction training e onboarding.

La nostra piattaforma di formazione permette di avere report dettagliati sulla didattica ma anche di impostare degli obiettivi da voler raggiungere per soft e hard skills. È infatti possibile avere grafici sull’andamento aziendale di alcune competenze per poter prevedere anche quali figure professionali sono critiche o come ottimizzare la distribuzione delle risorse interne affinché il loro ruolo lavorativo coincida con le competenze richieste.

Inoltre, si può effettuare un focus su ogni collaboratore per vedere chi ha determinate competenze da migliorare. In questo modo, con percorsi strutturati si possono fornire le basi per migliorare non solo il benessere della persona ma dell’intero team, incidendo sulla produttività.

Un mezzo fondamentale nel campo dell’istruzione è quindi la giusta piattaforma e-learning sulla quale organizzare i corsi di formazione.  

Learning Objects è la nostra soluzione pensata per fornire corsi online, in modalità sia sincrona che asincrona con la possibilità di fare eventi residenziali o virtuali.

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