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Formazione aziendale: il valore del training on the job

Training on the job: significato

Una delle metodologie utilizzate nel campo della formazione aziendale è il training on the job. Di cosa si tratta? Per dare una definizione della formazione on the job bisogna innanzitutto dire che si riferisce all’apprendimento che un dipendente può ricevere sul campo. Il personale delle imprese, di fatto, ha l’opportunità di acquisire nuovo know-how attraverso l’osservazione e di mettere subito in pratica quanto appreso.

Il concetto di apprendimento basato sull’osservazione degli altri è stato introdotto da Albert Bandura. La sua teoria è stata applicata al mondo del lavoro costatando l’imitazione di azioni che i dipendenti avevano osservato da colleghi più esperti. Più precisamente, quindi, il training on the job insegna ai dipendenti il modo corretto di portare a termine i propri incarichi lavorativi al meglio.

Formazione on the job: cos’è

Abbiamo visto che la formazione on the job (detta anche “formazione sul posto di lavoro”) è una metodologia formativa svolta in azienda che consente al lavoratore di acquisire nuove competenze osservando un collega più esperto.

Decisivo, nella formazione aziendale, è il ruolo di un supervisor: il responsabile, in qualità di formatore, deve accertarsi che il suo collega metta in pratica quanto spiegatogli. Per ovvi motivi, il formatore deve essere in possesso sia di consolidate hard skill sia di acclarate soft skill. Il background tecnico da solo non basta. Occorre saper spiegare bene ciò che si sa fare. Solo in questo modo, chi insegna sarà in grado di supportare l’inserimento e l’integrazione del neoassunto.

Questa tipologia di apprendimento esperienziale è spesso utilizzato in lavori pratici dove è previsto l’impiego di macchinari, di software o di attrezzature. Permette quindi un apprendimento concreto delle mansioni assegnate.

Pro e contro del training on the job

Vantaggi

I benefici della scelta del training on the job sono diversi e riguardano sia il punto di vista dei lavoratori che quello dell’azienda.

  • Formazione più coinvolgente: la formazione on the job aumenta il coinvolgimento del dipendente nell’utilizzare metodologie pratiche.
  • Apprendimento più efficace: c’è una riduzione del divario tra l’esperienza formativa e la realtà lavorativa che favorisce un inserimento rapido del dipendente.
  • Formazione mirata: verranno insegnate esattamente le mansioni come sono strutturate all’interno dell’azienda.
  • Velocità di applicazione: tale modalità didattica si può utilizzarre in ogni momento e fonde osservazione e operatività.
  • Team building: questo tipo di formazione mette il dipendente in stretto contatto con colleghi e supervisori e ciò favorisce l’integrazione e la collaborazione all’interno dei team.

Svantaggi

Oltre ai benefici però c’è anche da dire che questa modalità di formazione risulta essere incompleta sotto alcuni aspetti:

  • Dispersione di informazioni: se il nuovo dipendente deve utilizzare solo questa modalità di training formativo per imparare ciò che dovrà fare, non avrà altro modo per reperire informazioni dimenticate che chiederle di nuovo al suo referente.
  • Carico aggiuntivo al referente: il training on the job comporta un carico di lavoro in aggiunta all’ordinario al dipendente che deve mostrare come svolgere i compiti al neoassunto. Questo processo, se non è circoscritto a pochi giorni di insegnamento, non frequenti, può generare frustrazione e malcontento.
  • Effetto sulla produttività: formare un dipendente è un costo e diminuire l’autonomia di apprendimento attraverso la formazione on the job rallenta anche il lavoro del dipendente che fornisce supporto
  • Precauzioni e sicurezza: questo tipo di formazione, se fatta in ambiti in cui c’è bisogno di utilizzare macchinari, potrebbe non introdurre efficacemente tutti gli scenari legati alla sicurezza perché concentra le tematiche sulle operazioni pratiche da effettuare.

Conclusioni

Insomma, l’apprendimento attraverso l’esperienza è un ottimo alleato per la formazione aziendale ma è meglio se associato ad altre strategie didattiche. Ad esempio si potrebbe considerare di istituire una repository in cui inserire i documenti importanti insieme ad altre informazioni fondamentali all’induction training del neoassunto.

In questo modo, il nuovo assunto potrà avere in un unico luogo tutte le informazioni di cui ha bisogno. Si potrebbe infatti personalizzare l’area personale dei dipendenti con organigramma aziendale, corsi obbligatori e informazioni aggiuntive sul proprio ruolo e mansioni. Tutto ciò può essere fatto dalla nostra piattaforma lms: un supporto a tutto tondo per i dipendenti.

Diverse declinazioni di formazione on the job

Nel campo della formazione aziendale, si contano molte declinazioni di training on the job.

Coaching

Il coaching, ad esempio, è uno di quelli più utilizzati soprattutto nelle multinazionali. Supervisor e dipendenti appena assunti possono intessere relazioni proficue nel momento in cui i primi non solo impartiscono istruzioni ai secondi ma diventano veri e propri punti di riferimento, soprattutto per i primi tempi.

Job rotation

Sempre nelle multinazionali, la job rotation si dimostra un valido esempio di formazione sul posto di lavoro. I neo assunti, durante i primi giorni, vengono spostati da un dipartimento aziendale a un altro. Ultimando svariate mansioni lavorative, infatti, finiscono per avere una panoramica ancora più chiara sul core business aziendale e per comprendere a fondo come possono essere di supporto ai diversi lavoratori.

Apprendimento collaborativo

Che dire poi in riferimento all’apprendimento collaborativo? L’action learning è un modo di far formazione in gruppo. Scegliendo 4-8 persone con diverso background ed esperienza, si creano nuove prospettive per risolvere un problema. La finalità è proprio ricreare una strategia di azioni capaci di affrontare un ostacolo comune. Non si forniscono raccomandazioni ma ci si chiede: “perché svolgere quella determinata azione porta alla risoluzione? L’apprendimento avviene in modo inconsapevole, non ci si concentra su “che cosa” si impara ma sul “come” si risolve il problema.

Blended learning

Degno di nota, poi, è l’apprendimento misto, noto anche come formazione blended. Cos’è? Si tratta di un approccio particolarmente innovativo, dove si combina il training aziendale insieme ad altre tipologie di apprendimento. In numerose situazioni, i neoassunti trascorrono la prima parte del percorso di formazione studiando i contenuti riportati all’interno di manuali o visualizzando video lezioni e solo in seguito prendendo direttamente parte alla formazione sul campo. Ed è proprio in questa situazione che acquisiscono quell’esperienza pratica, fondamentale ai fini dello svolgimento degli incarichi lavorativi. Inoltre i dipendenti riescono chiaramente a mettere in pratica ciò che è stato appreso solo in teoria.

La formazione on the job può assumere forme diverse a seconda del contesto e degli obiettivi aziendali. Ogni azienda lavora in settori con necessità di competenze anche molto diverse per questo è necessario scegliere la modalità di formazione che funziona di più per ogni realtà.

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