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Blended learning: cos’è e come funziona

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad una vera rivoluzione nella didattica e il blended learning è solo uno degli aspetti che la rappresenta. Comprendere il significato del blended learning, cos’è, come funziona e gli ambiti di utilizzo è fondamentale per approcciare nuovi modelli di formazione mista necessari per affrontare il mondo di oggi.

Blended learning: una definizione

La formazione mista implica che la didattica può essere erogata in presenza, a distanza e mediante l’utilizzo di supporti digitali. Rispetto alla formazione frontale o residenziale o in aula, si ha la possibilità di coniugare momenti formativi in cui il discente è autonomo nella sua autoformazione.

La parola chiave è flessibilità. Se vogliamo una definizione di formazione mista, dobbiamo tenerla presente. La metodologia blended è una tipologia di formazione in cui vengono usate diverse tecniche didattiche per agevolare l’apprendimento dei discenti. Il suo obiettivo è di fornire un’esperienza di apprendimento integrata e personalizzata. 

Blended learning vs e-learning

A differenza della formazione in e-learning pura, la modalità blended prevede momenti di interazione simultanea con il docente, oppure all’interno di una classe virtuale o fisica. Questa metodologia arricchisce il confronto peer to peer e migliora l’esperienza formativa del corsista. In tal senso la differenza risale al concetto primitivo o anglosassone di e-learning, cioè formazione asincrona rispetto alla possibilità di una formazione mista.

I diversi tipi di apprendimento misto

Il Clayton Christensen Institute, un’organizzazione non-profit statunitense che opera nella ricerca in settori quali la formazione, la sanità e l’economia, ha definito le diverse tipologie di apprendimento misto. Vediamo una strutturazione del blended learning, cos’è e come funziona.

Nello schema qui in basso “brick-and-mortar” sta per formazione in aula e si capisce quanto possa essere complessa la questione.

blended learning significato
  • Rotation Model

In questo schema lo studente ruota tra formazione asincrona, live e in presenza, a discrezione del formatore, per sperimentare diversi approcci alla formazione. La didattica spesso viene organizzata in piccoli o grandi gruppi per stimolare l’interazione e lo scambio di opinioni.

blended learning - rotation model
  • Flex Model

E’ il metodo più flessibile che coniuga la formazione online con sessioni in aula, spesso utilizzate per la formazione individuale al discente.

  • A la Carte Model

È un modello personalizzato di formazione in cui lo studente può scegliere quali corsi svolgere in aula e quali in autonomia a distanza.

  • Enriched Virtual Model

È una modalità che permette allo studente di frequentare sessioni di formazione con i metodi tradizionali in aula per poi concludere il corso on line, spesso con test finali o momenti di approfondimento da remoto.

Per ulteriori info puoi consultare questo link http://www.blendedlearning.org/models/

Ambiti di utilizzo e vantaggi del blended learning

Nei contesti di formazione professionale, i vari modelli elencati sopra possono applicarsi in vari contesti per rendere la formazione aziendale sempre più integrata e flessibile.

La digitalizzazione dei contenuti permette, se curata e guidata a dovere, di generare efficienza e un sistema di controllo e monitoraggio costante. Un modello misto di formazione in azienda favorisce la collaborazione e la gestione dei tempi e consente di coniugare l’autoformazione con la didattica in presenza.

Alcuni corsi sulla sicurezza (Dlgs 81/08) possono prevedere sessioni formative in totale autonomia (asincrono) e con momenti in presenza (blended) per la parte pratica.

In altri contesti, durante la sessione in aula, il test di verifica delle competenze o il questionario finale vengono compilati online al termine della lezione, in modo da eliminare la produzione di carta e i registri cartacei.

Le sessioni di livemeeting possono essere momenti di approfondimento condivisi dopo che il discente ha studiato in autonomia, trasformando così il blended learning in una nuova modalità di apprendimento.

Conclusioni

I modello formativi sono cambiati negli ultimi anni e la prospettiva educativa che abbiamo di fronte non può non contemplare un approccio didattico di esperienza digitale e interattiva costruita mediante un’ integrazione di fisico e virtuale, di manuale e automatico, di autoapprendimento e formazione guidata da un esperto. 

Il blended learning è una metodologia che estende i limiti della formazione in aula che, se opportunamente gestita, significa un miglioramento dei processi e degli obiettivi formativi di medio e lungo periodo. Rappresenta inoltre un modo per venire incontro all’esigenza formativa del discente, strutturando un percorso variegato.

All’interno di Learning Object si possono creare eventi formativi in presenza collegati a corsi di formazione asincroni oppure a test di apprendimento per verificare le competenze acquisite. Si possono inserire contenuti digitali e scaricare moduli personalizzati per inserire le presenze delle lezioni in aula.

L’ambiente di lavoro si trasforma così in forma fluida di apprendimento dove il virtuale si fonde con il reale per meglio rispondere alle esigenze didattiche.

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