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Competenze europee: quali sono e come monitorarle in azienda

In un mercato del lavoro oggi più che mai globale, sviluppare competenze condivise è essenziale. Visti i confronti continui con i Paesi dell’Unione Europea, è utile acquisite competenze europee ovvero legate a una collaborazione condivisa in tutto il territorio. Il loro scopo primario, applicato al mondo del lavoro, consiste nell’allineamento dei principali compiti all’interno di un team. Ne consegue che le competenze europee, così come le soft skills e le hard skills, ricoprano un ruolo strategico all’interno del gruppo di lavoro soprattutto in ambienti multietnici.

Quali sono le competenze europee considerate cruciali?

Le competenze europee sono 8, come riportato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Eccole una ad una in rapida carrellata.

1. Competenza alfabetica funzionale

Qualsiasi lingua si caratterizza per uno specifico patrimonio lessicale, strutturato in base alle esigenze comunicative dei contesti di riferimento: quello sociale, culturale, tecnologico, economico e scientifico. Essere in grado di redigere documenti tecnici, saper documentare riunioni e procedure, riuscire ad adattare il proprio registro comunicativo alle innumerevoli situazioni lavorative sono esempi calzanti in riferimento alle competenze europee maturate nella comunicazione. Lo stesso vale per lo sviluppo di un pensiero critico e per la valutazione dei vari scenari in caso di situazioni complesse da gestire.

2. Competenza multilinguistica

Padroneggiare le lingue straniere ad alti livelli assicura ottime possibilità di fare carriera in ambito aziendale, soprattutto nelle multinazionali. La capacità nel poter interagire in svariati ambiti, sia in forma orale che scritta, rappresenta un vantaggio competitivo. Grazie alle lingue straniere, il diretto interessato ha tutti i presupposti per riuscire a inserirsi in contesti di natura socioculturale differenti rispetto al proprio.

3. Competenze matematiche, scientifiche e tecnologiche

L’uso delle metodologie tipiche della matematica si rivela molto proficuo ai fini dell’organizzazione e della valutazione adeguata dei dati quantitativi e delle informazioni qualitative. Il ricorso alle strategie, proprie del pensiero razionale negli aspetti algoritmici e dialettici si dimostra utile nella risoluzione di problematiche mediante l’elaborazione di soluzioni. Insomma, solide basi matematiche sono considerate tra le competenze europee più rilevanti. Le competenze di natura scientifica e tecnologica hanno come obiettivo la comprensione di un mondo in continuo mutamento. Permettono quindi di adattare il proprio ruolo in base alle nuove esigenze di mercato.

4. Competenze digitali

Saper utilizzare al meglio tutti i dispositivi, software e gestionali del proprio lavoro è essenziale. Bisogna però avere anche una propensione a imparare velocemente a usare strumenti via via più all’avanguardia e più performanti. La competenza digitale è propria di chi sa impiegare a fondo le nuove tecnologie, a fini formativi, di lavoro o istruttivi. L’innalzamento dei livelli di sicurezza online, la lotta all’analfabetismo informatico, la realizzazione di contenuti digitali sono alcuni esempi al riguardo.

5. Imparare a imparare

In un mercato del lavoro altamente dinamico, dove i cambiamenti si susseguono nel breve periodo, non è possibile smettere di acquisire nuove conoscenze. Bisogna sempre aver voglia di imparare e per farlo con efficienza, occorre catalogare al meglio le informazioni, gestire le tempistiche del percorso di formazione e del piano di carriera. Continuare a imparare, di fatto, vuol dire acquisire nuove e importanti abilità nello studio. Ciò comporta un innalzamento delle proprie competenze lavorative e un vantaggio per l’azienda. Investire nella formazione aziendale attraverso una corporate academy è sempre un investimento efficace e produttivo.

6. Competenze sociali e civiche

Tra le competenze europee attinenti al senso di autonomia e di responsabilità, quelle sociali e civiche sono imprescindibili, in quanto si riferiscono al rispetto assoluto delle regole e delle norme sociali vigenti. Quando si lavora team, è normale attendersi diversi approcci e punti di vista divergenti. Ciascun individuo è in possesso di soft skills e di hard skills uniche che, unite alla coscienza civica, gli permettono di confrontarsi nel rispetto degli altri. La competenza in materia di cittadinanza, infatti, si fonda sulla conoscenza della regolamentazione alla base di organizzazioni lavorative e della società nel suo insieme.

7. Imprenditorialità e spirito di iniziativa

La competenza imprenditoriale si riferisce alla capacità di agire sulla base di idee e opportunità per trasformarle in valore per l’azienda. Si fonda sulla creatività, sul pensiero critico e sulla risoluzione di problemi, nonché sulla capacità di lavorare in modalità collaborativa. Un atteggiamento imprenditoriale è caratterizzato da spirito d’iniziativa e autoconsapevolezza, proattività, lungimiranza, coraggio e perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi. Comprende il desiderio di motivare gli altri e la capacità di valorizzare le loro idee, di provare empatia e di saper gestire le responsabilità del ruolo.

8. Consapevolezza ed espressione culturale

La competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturale implica la comprensione e il rispetto di come le idee e i significati vengono espressi creativamente e comunicati. Presuppone l’impegno di capire, sviluppare ed esprimere le proprie idee consapevoli di come possono influenzare e avere effetti sugli altri. È importante avere un atteggiamento aperto e rispettoso nei confronti delle diverse manifestazioni dell’espressione culturale, unitamente a un approccio etico e responsabile alla titolarità intellettuale.

competenze europee

Come monitorare le competenze europee in azienda

Le competenze europee sono particolarmente utili in contesti multiculturali. Prenderle come punto di riferimento per costituire i valori aziendali è utile per poter avere dipendenti e collaboratori allineati sui fondamenti dell’azienda. Diverse sono le opzioni da tenere in considerazione per una valutazione dettagliata e un monitoraggio accurato delle competenze europee. Ogni metodologia ha i suoi punti di forza e di debolezza. A tal proposito, ecco le alternative maggiormente in uso.

Questionari

Per monitorare le competenze europee, vi sono i questionari come opzione utile. Si tratta di un metodo rapido per misurare il know-how del personale e l’empatia tra i colleghi nel contesto lavorativo. Basta preparare una lista di quesiti pertinenti e i dipendenti procederanno alla loro compilazione. Fare questionari all’interno di una piattaforma LMS permette di ricavare in maniera veloce e ordinata i dati.

Interviste

Con le interviste si agisce più in profondità, perché presentano una struttura più dettagliata rispetto ai questionari: a fronte di domande specifiche, si possono approfondire ulteriormente le risposte date. Sono però impegnative: le interviste, infatti, necessitano sempre di un responsabile HR che si occupi di avviare la conversazione con i dipendenti. La valutazione, poi, pecca un po’ in termini di oggettività, dato che subentrano sempre percezioni personali e interpretazioni soggettive.

Osservazione diretta

Tra le metodologie valide per la valutazione delle soft skills in generale e in particolare delle competenze europee, c’è anche l’osservazione diretta, effettuata sul posto di lavoro. Si entra in contatto con la realtà, valutando se lo staff si dimostra affidabile in situazioni ordinarie o a fronte di picchi di stress. Il neo del metodo diretto risiede nell’impossibilità di eseguirlo in remoto. Inoltre, i tempi sono piuttosto prolungati.

Portfolio

Dalla valutazione di lavori e di progetti, precedentemente portati a termine, è possibile farsi un’idea delle competenze europee, delle hard skills e delle soft skills del soggetto. Avere la possibilità di avere caricati in una piattaforma LMS i portfolio dei dipendenti per poterli visionare in maniera rapida e assegnare un punteggio, semplifica e velocizza il processo di valutazione.

Simulazioni

Altra opzione da tenere in considerazione risulta la messa a punto di situazioni e scenari simili a quelli reali. È possibile così accertarsi delle reazioni dei dipendenti, di come si servono delle loro competenze europee per lavorare in team, di come sfruttano le risorse a disposizione per risolvere un problema.

I benefici delle competenze europee in un contesto aziendale

Al di là del sistema scelto per la valutazione delle competenze europee, è essenziale affidarsi a obiettivi da monitorare per migliorare la formazione dei collaboratori nelle aree più deboli e nei percorsi di induction training per l’inserimento di nuove figure professionali. In questo modo ci si potrà assicurare un allineamento ai valori chiave dell’azienda.

Le competenze europee rappresentano ciò su cui un’azienda al giorno d’oggi dovrebbe investire: miglioramento delle abilità di base, consolidamento delle lingue straniere, miglioramento delle competenze digitali e imprenditoriali, ecc…

Le competenze europee sono anche uno standard a cui puntare per allineare dipendenti e collaboratori a un sistema lavorativo basato sull’integrazione e sul rispetto reciproco.

Learning Objects è la piattaforma LMS che permette di erogare formazione, monitorare il percorso dei discenti ma soprattutto valutare e tenere traccia delle competenze di ognuno rapportandole allo standard aziendale.

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